Bucarest è stata la prima città dell’est che ho visitato.
Al ritorno dal viaggio più persone mi hanno chiesto com’è questa città.
Per molti non regge il confronto con le vicine Praga o Budapest, io non posso ancora fare il paragone, ma ammetto che non mi ha conquistata.
Sono felicissima di averla visitata e credo sia una città da vedere almeno una volta nella vita, ma purtroppo non mi è scattata la scintilla.
Non ho mai avuto l’istinto di dire “qui ci tornerei anche subito”.
Anche se, probabilmente, siamo stati troppo poco tempo per poterla comprendere a fondo. Prima o poi ci ritornerò per dedicarmi a ciò che non ho avuto il tempo di vedere come il Museo del Villaggio e il Parco Herastrau e, soprattutto, per un viaggio on the road di tutta la Transilvania e per visitare il celeberrimo castello del conte Dracula.
Visita della città
Alla visita vera e propria della città abbiamo dedicato una giornata intera.
Abbiamo inziato la nostra giornata gironzolando tra Boulevard Dacia e Piața Romană per poi scendere verso il Romanian Athenaeum: la bellissima sala concerti a due passi da Cala Victorei.
A circa 200 metri si trova invece probabilmente la piazza più importante per la storia rumena: Piața Revoluției, la piazza che il 21 Dicembre 1989 ospitò l’ultimo discorso di Nicolae Ceaușescu, l’ultimo presidente della repubblica socialista di Romania che fu fucilato, insieme alla moglie, qualche giorno dopo aver tenuto il discorso. La piazza oggi ospita la statua equestre dedicata a Re Carol I e il Memoriale della Rinascita cioè una sorta di “patata” nera infilzata da un cono di marmo.
Per pranzo abbiamo deciso di prendere qualcosa nella celeberrima “Simigeria Luca” e di mangiare al parco Cișmigiu, un’oasi di tranquillità al centro della città.
Dopo esserci riposati abbiamo raggiunto il monumentale parlamento (Casa Poporului) e il Mănăstirea Antim, un monastero ortodosso con mattoncini rossi e ricchi mosaici.
Il resto della giornata è proseguito nel quartiere Lipscani (il più frequentato, pieno di locali e ristoranti, dove si concentra la night life della città) e, in particolare, nella
Strada Franceză, la più antica della città.
Il luogo della città che ho preferito in assoluto è stata la Chiesa ortodossa Stavropoleos (in rumeno Biserica Stavropoleos). Un antico tesoro al centro di una città sempre più moderna. Dopo essere rimasti affascinati dal bellissimo chiostro, siamo entrati dentro la chiesa dove si stava svolgendo un rito davvero suggestivo illuminato esclusivamente dalla fioca luce delle candele.
(Abbiamo realizzato un video dedicato al monastero Antim e alla chiesa Stavropoleos che potete trovare sul nostro canale YouTube)
Street art
A dispetto di ciò che l’immaginario collettivo suggerisce, Bucarest non è una città grigia. Nei giorni del nostro viaggio, in particolar modo, c’era un caldo incredibile e un sole che ha reso la città ancora più vivace e colorata.
A proposito di colori, anche Bucarest ha la propria zona dedicata alla street art: strada Arthur Verona. Non ci sono tantissimi murales, ma, se vi trovate in zona, vi consiglio di fare un salto.
Una vera chicca è invece Pasajul Victoria, una piccola viuzza ricoperta da ombrelli coloratissimi.
Dove mangiare a Bucarest
Cercando informazioni su Bucarest ho letto praticamente ovunque il nome “Caru cu bere” (di cui ho parlato già qui).
Si tratta di un ristorante tipico della città, frequentato quasi unicamente da turisti. L’architettura è davvero particolare e da sola vale la cena, mentre il cibo (un piatto di carne mista per due, contente i celebri Mici, un piatto di polenta e due boccali di birra) non è stato molto di mio gradimento.
Faccio un mea culpa e ammetto di non essere amante della carne e della birra e di non poter esprimere quindi un giudizio obiettivo, ma anche Ignazio non ha trovato la cena particolarmente eccezionale.
Se tornassi a Bucarest, andrei sicuramente alla ricerca di ristoranti più tipici.
Ci sono invece piaciuti moltissimo i prodotti di panetteria, in particolari quelli della celebre Simigeria Luca, dove, come dicevo prima, abbiamo acquistato il nostro pranzo prima di recarci al parco. La Simigeria è una soluzione buona, pratica, veloce e particolarmente economica: il covri Luca e il Luca traditional (rispettivamente “pane” con wurstel e con prosciutto e mozzarella) sono costati solo 3 e 2,5 lei cioè meno di un euro!
Per le colazioni invece abbiamo provato il covrigelul con il cioccolato (2 lei), una vera delizia, soprattutto caldo.